venerdì 22 marzo 2013

Nasce il manifestoLab_2.0

Sandra Piatti, dall’ Intervento al convegno “Una città a misura del bambino” tenuto a Pordenone il 5 e 6 maggio 2005. 

Se oggi ci poniamo il problema di costruire o di rendere le città a misura di bambino, vuol dire che ci preoccupiamo di rendergli abitabile dei luoghi che non lo sono più. Ma qual è la misura di un bambino, o meglio, esiste una misura del bambino? Evitiamo di attribuirgli la solita misura del “tesorino”, “del cucciolino” o peggio “del poverino”, cioè di vedere nel “piccolo”, nella miniatura, quel tratto distintivo così commovente e lezioso . È vero che Pollicino era piccolo come un soldo di cacio, ma pensava “in grande”. Per rivolgersi ad un bambino non dobbiamo abbassarci. Il bambino pensa in grande, il bambino pensa. L’infantilismo dell’adulto nel rivolgersi a lui è duro da sradicare, non abbiamo a che fare con un debole esserino indifeso, ma con un libero pensatore che ascolta, fa attenzione e giudica l’offerta che gli viene fatta. Non gli si può propinare qualsiasi cosa, è una questione di civiltà; e il tempo di quando si è bambini, è l’unico tempo che abbiamo per costruire una civiltà.

Il nostro invito rovescia il titolo di questo convegno: non una città a misura del bambino (secondo il progetto pedagogico per cui il prossimo convegno sarà: una città a misura del disabile, dell’autistico, del…) ma: il pensiero del bambino a misura della città.


Crediamo fermamente che l’educazione del bambino debba fornire ad esso gli strumenti di condivisione e di civiltà che potranno renderlo abile a realizzare se stesso ed un mondo migliore. Possiamo permetterci – nella nostra informalità - di recuperare idee e suggestioni che, per questioni burocratiche, economiche , politiche rimangono spesso taciute?

Da qui l’idea del manifestoLab2.0

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