mercoledì 15 maggio 2013

Rassegna Stampa: Anche IL SOLE 24 ORE parla di materne e partecipazione

Meraviglia, e ci conforta, l'aver ricevuto segnalazione di 2 articoli che anche una testata normalmente dedicata al mondo economico ed imprenditoriale, si sia occupata di temi a noi cari. Ecco i collegamenti per leggere:

Milano, la scuola dell'infanzia di via Faravelli in attesa di manutenzione. Aula chiusa per mancanza di fondi

A Milano figli e genitori fanno rivivere l'impianto di via Iseo

Inoltre è disponibile su web Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici 2012-2013. Ne troviamo una citazione qui. Nell'articolo è disponibile un commento oltre al documento originale (qui). Ci chiediamo come mai all'interno dell'elenco nella sezione comune di Milano, vi siano tanti istituti "non statali". La sicurezza degli edifici scolastici (ovvero il diritto allo studio) è un principio irrinunciabile. E' meno chiaro se ancora una volta i profitti siano dei privati ed i costi di tutti noi.

venerdì 10 maggio 2013

LUCI E OMBRE DEL MANIFESTO MAGGIO13


Un evento grandioso, due giornate di “ vero “laboratorio” sulla scuola e sul benessere dei bambini, con protagonisti esperti dell’educazione, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni”.


Diamo ragione all’Assessore Capelli se afferma che “Educare non è un compito riservato ai soli genitori ma una precisa responsabilità di tutti.” E' utile ricordarlo, visto che la maggior parte del compito ricade ancora sui genitori. E forse il neo-Assessore, lavorando con il suo Settore di riferimento, si è proprio reso conto della profonda crisi in cui versa lo stesso - alla cui guida è stato posto.

Gli sforzi enunciati sono notevoli: più posti a disposizione nelle materne, ma ahimè creati in situazioni di emergenza e sacrificando lo spazio per le attività formative dei bambini, ma va bene così, meglio di niente. Aumento del corpo docente (strutturato e non) anche se il comunicato tradisce una piccola ma fondamentale verità: una parte delle educatrici a progetto è stata nei servizi dai primi di gennaio ai primi di marzo, poi basta. La situazione, soprattutto nelle scuole materne di Milano, è ormai critica a causa della mancanza delle educatrici a progetto, che permetterebbero di tamponare eventuali assenze temporanee delle educatrici di ruolo, causando ai nostri figli gravissimi disagi: innumerevoli smistamenti in sezioni diverse, richieste di andarli a ritirare prima, chiusura dei servizi di pre e post scuola, assenza di compresenza e conseguente impossibilità di portare avanti un minimo progetto educativo, tagli alle uscite educative.
Si è approvato un regolamento degli organi collegiali che ha visto l’inizio della procedura di istituzione del tavolo di lavoro solo a metà gennaio e ancora non è dato sapere se sono stati deliberati i 9 rappresentanti dei Consigli di Zona, che dovrebbero interfacciarsi con la Rappresentanza Cittadina, secondo la modifica al Regolamento richiesta e ottenuta dai CdZ stessi. La Rappresentanza Cittadina dei genitori non è ancora stata consultata su nulla, e siamo quasi arrivati a fine anno scolastico.
Sulla carta dei servizi , che obbligherebbe il settore a rispettare indicatori di qualità specifici e quantitativi, nulla più è stato detto. Sono stati avviati laboratori con adulti e bambini (pochi, pochissimi i genitori coinvolti…molti invece i corsi per il personale docente) con bandi (finanziamenti e sovvenzioni pubbliche); è stato confermato l’insegnamento dell’inglese per una selezione di educatrici. E poi, vediamo, un altro bando in arrivo per migliorare i servizi di sostegno ai bambini.


Quindi riassumendo, un bel po’ di soldini, per mettere una pezza a tanti anni di abbandono della qualità educativa, nelle competenze pedagogiche, nell’approccio internazionale e multilingue, nella visione di un mondo sostenibile .

E tutto questo con la sprezzante superiorità nel non volere cogliere le offerte di volontariato di tante famiglie. Ad esempio tante sono le mamme insegnanti di lingue che si sono offerte di prestare la loro opera gratuitamente per garantire almeno un idea di multilinguismo nei servizi, ma questa possibilità è stata negata. Negata la possibilità agli imbianchini di ridipingere le aule scrostate, ai falegnami di risistemare mobiletti cadenti. Così come se dei genitori organizzano e chiedono di poter creare un piccolo angolo piantumato nei giardino di scuola, insieme ai loro ragazzi, per condividere il bello della natura che cresce, la PO si nasconde dietro qualche circolare ASL inesistente e nega il permesso. Permesso negato anche per usare asciugamanini personali come al nido, o bicchieri personali ecosostenibili di plastica infrangibile, anche se poi siamo di fatto obbligati a rifornire di bicchieri usa e getta, fazzoletti di carta, salviettine, pannolini, matite, carta, cancelleria varia...

Il settore Educazione non accetta il confronto, la collaborazione, la partecipazione: è autoreferenziale, esiste per educare se stesso.

Finalmente è stato affrontato il problema amianto, per tanti anni dalle amministrazioni precedenti, nascosto nel cassetto. Tuttavia le esigenze anche di riqualificazione e di disponibilità di materiali sono tante, come di aumento del corpo docente. Ma la risposta è sempre la stessa: NON CI SONO SOLDI. Solo questo si chiede alle famiglie, non tempo, energie, partecipazione, solo soldi. Intanto finanziamo le scuole private, diamo in gestione le micropiscine e le palestre e bandiamo progetti marginali.

E la conclusione di tutto questo è una sola: la situazione è molto piu’ grave di quanto pensassimo, se la struttura amministrativa che governa ed opera nei servizi all’infanzia, si autocelebra con queste piccolezze. Ma forse è giusto così, bisogna gratificare i bambini nei lori piccoli successi affinchè possano migliorarsi.

Già, sembra proprio che la strada del salmone che deve risalire il fiume lottando contro la corrente, sia ancora lunga.