venerdì 8 marzo 2013

CHIEDOASILO informa - Filo diretto con i genitori di nidi e materne – 07 03 2013


SUPERFICIALITÀ O MALIZIA?

Ancora una volta, come tutti gli anni è arrivato il momento per l'iscrizione ai servizi per l'infanzia. Dopo tutte le segnalazioni, i muti confronti, siamo di nuovo davanti al “ collasso” del portale. Quali sono i problemi, almeno i principali, tralasciando le questioni marginali (che in realtà marginali non sono, ma hanno un impatto quantitativamente circoscritto)?



Il Settore Educazione ha riconosciuto l'importanza della prossimità dei servizi alla residenza ed ha pensato di attivare uno specifico portale “GEOSCHOOL”, che individua automaticamente le sedi più prossime. Si ricorda che alle prime due sedi vengono attribuiti i massimi punteggi (rispettivamente 10 e 5). Le altre due sedi opzionali (non prossime) non guadagnano nessun punteggio di prossimità in graduatoria. Lo strumento deve costituire il riferimento per identificare le sedi di prossimità e valutare (anche ex ante) il punteggio assegnato per la prossimità. Il portale - a questo punto è lecito pensare - è stato messo in piedi all'ultimo, reso visitabile da sabato 2 marzo senza test di verifica e subito si sono notate almeno queste criticità:

  • nella possibilità di cercare fino ad un massimo di 5 strutture nei primi dintorni, vengono segnalate anche le strutture private accreditate, che però non possono essere scelte come sedi di prossimità A e B (per intenderci, quelle che ottengono un punteggio). In alcuni casi tutte e 5 le sedi che GEOSCHOOL identifica sono private (e magari offrono pochissimi posti). Come si fa a capire quali sono le sedi comunali utili? 
  • pur dichiarando di appoggiarsi su Maps.google per il calcolo dei percorsi, sono emerse palesi incongruenze rispetto a quello strumento; 
  • alcune strutture figurano con un civico o una via sbagliate (ad esempio se localizzate ad un incrocio), né viene considerato il fatto che alcune hanno due ingressi magari non vicini fra loro, poi non sempre sono considerati i percorsi pedonali all'interno degli spazi verdi che spesso possono accorciare la distanza in modo rilevante 
Il responsabile dell'ufficio Iscrizioni ha più volte verbalmente dichiarato, ed è confermato all'interno della circolare, che l'ufficio Iscrizioni è disponibile a modificare l'individuazione della struttura utile (con punteggio alto) più prossima se l'utente dimostra che, la valutazione effettuata dal portale, non è corretta. Lodevole disponibilità, accettabile se i casi fossero limitati a poche unità, devastante invece se gli errori si presentano in modo ricorrente e diffuso. Oltre alla confusione nel gestire l'iscrizione, pensiamo -a graduatorie pubblicate - quanti ricorsi saranno presentati da parte di chi non trova posto nel servizio realmente prossimo perché lo strumento di riferimento ha certificato come utile (sbagliando) la struttura per qualcun altro? Un bel nodo: chi ha ottenuto il punteggio alto con Geoschool affermerà (legittimamente) che quello è lo strumento ufficiale e che quindi ha diritto al posto, chi dimostra (anch'esso legittimamente) che il portale sbaglia farà ricorso per riottenere il posto...

Secondo quanto si evince dalla lettura della circolare e delle relative istruzioni, l'iscrizione online è quella principale, mentre gli appuntamenti nelle segreterie sono riservati a casi speciali (chi ha in corso un trasferimento di residenza nel Comune di Milano; i senza dimora riconosciuta; i bambini non ancora nati ma che nasceranno entro i termini previsti per l’iscrizione all’anno 2013/14). Ma forse anche chi non riesce via web (non ha accesso o non si sente in grado per insufficienti competenze tecniche) può ottenere un appuntamento; e forse basta chiamare ed un appuntamento te lo danno senza farti troppe domande...

Tante approssimazioni ed errori che rendono anche quest'anno la ricerca di un posto nei servizi una spiacevole battaglia. Una battaglia fra poveri: visto che la copertura non è mai sufficiente per tutti. E questo è il vero nocciolo del problema, anche se ci sentiamo dire ogni anno che verranno aperte nuove sezioni, che si stanno studiando nuove convenzioni, che ci si è rivolti alle statali... Ma cosa faranno i genitori lavoratori che non potranno mandare il bambino al nido e tanto meno possono permettersi costose soluzioni private o la perdita del posto per restare a casa?

Non ci arrendiamo a sperare che la circolare possa essere fissata una volta per tutte e che si perfezionino gli strumenti di verifica e di procedure di iscrizione per tempo. Il ripetersi costante degli stessi errori, delle stesse ingenuità e superficialità – più volte segnalate – da adito al dubbio che non sia una questione di imperizia ma di “malizia”. La confusione è un buon modo per evitare la trasparenza. Quest'anno ancora una volta è andata così, possiamo sperare per l'anno prossimo?

Ma i genitori sono più attenti di quello che si pensa. I veri problemi sono dietro l'angolo:

A detta del Direttore Carli – fermo restando il patto di stabilità – le aperture di nuovi servizi all’infanzia nei prossimi anni saranno statali (con personale statale) e considerando il principio di autonomia scolastica delle sedi statali potremmo avere a che fare non solo con una circolare ma con tante quante sono le sedi statali interessate (più una, quella dei servizi comunali). Riuscirà l’Amministrazione Comunale a organizzare procedure almeno coerenti ancorché distinte?

Ma non è solo un problema di iscrizione ai servizi.

Il personale aggiuntivo (di cooperative) distribuito dal comune nelle zone di Milano ed entrato in servizio a gennaio 2013 termina la propria prestazione oggi 7 marzo. Tanto era stata pubblicizzata la notizia dell'iniezione di personale di supporto, quanto taciuta la prestazione a termine (saputa solo il giorno prima dai genitori). Se la durata contrattuale sia dovuta ad un tecnicismo amministrativo in materia contrattuale, non ci è dato di sapere. In ogni caso ad oggi neanche le Posizioni Organizzative (responsabili locali dei servizi) sanno cosa succederà, se il contratto sarà rinnovato. Ci chiediamo quale sia l'utilità di fornire qualche decina di unità (complessivamente per tutta Milano) a supporto per 2 mesi: forse una vaccinazione per le malattie stagionali?

Ma anche se venissero riconfermate queste educatrici, resta il fatto che non tutte le scuole hanno ricevuto quella che fino all’anno scorso era definita Dotazione Organica Aggiuntiva (DOA), cioè l’educatrice che supporta a turno tutte le classi per progetti specifici, sopperendo alla ridotta compresenza delle 2 educatrici di sezione, e che può coprire le assenze delle colleghe malate. Come si possono portare avanti progetti educativi quando un’unica educatrice deve badare a classi intere, con bimbi di varie età? Come possono organizzarsi i genitori se viene loro chiesto di recuperare i bambini dopo pranzo, quando finisce il turno dell’unica educatrice di sezione e la sua collega è malata?

Numerose sedi sono attualmente interessate da problemi strutturali, primo fra tutti la presenza di amianto: in alcuni casi i lavori sono iniziati, in altri continuamente rinviati, in altri sottaciuti. Certi che l'amministrazione sia consapevole dell'importanza della sicurezza dei bambini, ipotizziamo anche – con un atto di fede – che il piano degli interventi abbia una sua logica. Tuttavia ogni tentativo di riporre fiducia viene costantemente eroso dalla mancanza di trasparenza: il programma delle manutenzioni non è stato reso pubblico (in questo momento la motivazione addotta è legata al trasferimento delle deleghe in corso in materia di manutenzione da direzione centrale ai consigli di zona) e ahime' ci è stato segnalato che nei recenti open-day non è stata comunicata sempre correttamente l'esigenza di ristrutturazione ed il conseguente probabile trasferimento dei bambini in altra sede. E teniamo presente il fatto che alcuni edifici andranno abbattuti e ricostruiti, quindi si rischia di iscrivere il bambino in un servizio che verrà spostato chissà dove nella zona durante i lunghi lavori.

Se a ciò aggiungiamo il fatto che tuttora manca una Carta dei Servizi concordata con i rappresentanti dei Consigli di Unità Educativa, il quadro si fa ancora più inquietante. Senza parlare dei numerosi problemi di comunicazione sin qui rilevati su tutti i fronti.

Auspichiamo dunque che l'intenzione di rendere trasparente l'operato dei Servizi all'Infanzia sia perseguita con più impegno dall'amministrazione: qualcosa è cambiato, ma la strada è ancora lunga...

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