giovedì 29 novembre 2012

Ridateci la Moioli!

Eh, si.. non avrei mai pensato di poter scrivere una frase simile, ma quelli della Moioli erano veramente dei bei tempi!

Tempi in cui si potevano organizzare manifestazioni indignate, si scrivevano lettere di fuoco, si organizzavano eventi natalizi di protesta sotto Palazzo Marino.


Erano tempi duri, ma speravamo che le cose potessero cambiare, come la Carta dei Servizi delle scuole d’infanzia.


Vogliamo parlare un po' della Carta dei Servizi?

La carta dei servizi è "un strumento indispensabile per garantire un buon servizio, indicando parametri misurabili e certificabili e sanzioni in caso di mancato rispetto degli standard."
Questo scrisse il candidato sindaco Giuliano Pisapia, in campagna elettorale, in risposta a una lettera aperta dei genitori. Quanta saggezza si dispone quando si vive lo stato di grazia del "candidato sindaco". Saggezza troppo spesso effimera, destinata a svanire il giorno dopo le elezioni.

Si, perché della Carta dei Servizi si era discusso e battagliato assai e tutti, genitori e personale, la aspettavamo, carichi di speranze.

Una carta dei servizi esisteva, in realtà, ma non aveva incontrato molto successo... anzi.
Fu emanata nel dicembre 2010 dall'allora assessore Mariolina Moioli e sostituiva la precedente carta del 2005

All'epoca ci fu molto clamore e una delle pietre dello scandalo fu l'eliminazione della citazione delle ore di compresenza delle insegnanti.

Le ore di compresenza furono uno dei punti cardini di tutte le lotte, le discussioni, le assemblee che nacquero dopo l'emanazione della circolare (sempre della Moioli) sull'introduzione dei nuovi orari.
O almeno così mi pare di ricordare, ma può anche essere che la mia memoria vacilli e che fummo tutti vittime di allucinazione collettiva che ci faceva udire strane voci (in ogni consiglio di scuola, al consiglio plenario, in ogni dibattito, in ogni incontro col personale) sulla importanza della compresenza.

Per fortuna vengono in aiuto gli scritti.
E proprio il saggio candidato Pisapia nella lettera ai profeti scrive: "Una buona programmazione didattica nelle scuole dell’infanzia richiede necessariamente la compresenza di due insegnanti nell’orario del mattino, perché moltissime attività didattiche devono essere svolte in piccoli gruppi."

E ancora, sulla mailing list Chiedoasilo fioccarono, all’epoca, i messaggi di indignazione e alcuni consiglieri (allora all'opposizione, ora in maggioranza) si infuocarono.
Tuona David Gentili: " (la Moioli) ...In questi anni ha cercato di cambiare i servizi surrettiziamente: ha ridotto drasticamente le ore di compresenza, sconfessando ciò che sanciva la Carta dei servizi in vigore fino alla settimana scorsa; ha modificato gli orari di entrata ed uscita per le scuole materne, per poi, dopo le aspre critiche dei genitori, fare retromarcia."

Così come Patrizia Quartieri:"... Non si fa cenno ad un orario obbligatorio di compresenza delle educatrici. Così come nelle scuole materne, è previsto un inserimento frettoloso e sparisce la presenza di un’insegnante jolly ogni tre, come era stato finora...
...Non viene esplicitato un numero massimo di bambini per sezione. Le classi si formeranno in base al numero dei bambini iscritti. Per cui aspettiamoci classi a 28 alunni, con buona pace di un rapporto educativo personalizzato..
.
"

Viste queste premesse è con grande speranza e ottimismo che si accolgono i risultati delle elezioni del sindaco di Milano.

Si insedia, quindi, la nuova giunta e inizia (malissimo) l'anno scolastico ma la carta dei servizi si fa attendere.
La vecchia viene ritirata e della nuova non si parla nemmeno... strano... non doveva essere "costruita con la collaborazione dei rappresentanti dei genitori e del personale educativo"?
I rappresentanti dei genitori son lì a girarsi i pollici e attendono fiduciosi che qualcosa si muova.

Parte addirittura il carrozzone degli incontri del maggio 12 e una frettolosa convocazione dei genitori a tali incontri da parte del vicesindaco Guida, ma della carta non c'è traccia.
Pensare che la circolare sulle iscrizioni e' gia' uscita e i genitori non hanno idea di quale sarà la scuola alla quale iscriveranno i figli in quanto non esiste una carta dei servizi.

Poi, a meta' febbraio, finalmente, parte una convocazione.
Viene istituito un tavolo di lavoro al quale sono invitati 7 genitori
Sette genitori! Come i sette nani o i sette peccati capitali!
Ritenendo che non basti far sedere a un tavolo di lavoro i sette samurai per rappresentare degnamente i consigli di scuola (si' perche' i genitori convocati sono eletti nei consigli di scuola, quindi rappresentano i consigli in tutte le componenti e NON solo i genitori) viene fatta richiesta di convocare un consiglio di scuola plenario cittadino, con tutti i membri (genitori, educatrici, PO, personale ausiliario) dei consigli scuola per trovare un'idea comune sui temi della carta dei servizi e del nuovo regolamento degli organi collegiali.

Il Consiglio Plenario ha luogo, grazie soprattutto all'interessamento di Elisabetta Strada, e rappresentò uno stupendo momento di condivisione di idee e di incontro tra genitori e personale della scuola.
Quello che ne emerge, rispetto ai contenuti della carta dei servizi è la richiesta di criteri oggettivi e concreti sulla qualità' della scuola (tra i più sentiti sono le ore di compresenza, e il numero di bambini per sezione)

Il percorso, faticoso, del tavolo di lavoro sulla carta vede i partecipanti su due schieramenti nettamente contrapposti: da una parte i genitori, dall'altra l'amministrazione e il personale (al consiglio plenario non era cosi'.. eravamo tutti insieme!).

In realtà il processo di stesura della carta non è un vero percorso condiviso (e in parte è comprensibile, non è facile organizzare un simile lavoro).
La bozza che viene sottoposta all'ultima riunone (a maggio, prima del maggio 12 con l'idea di farla approvare - così dicono - il piu' presto possibile, ma il maggio 12 incalza e ha la precedenza) non soddisfa il gruppo dei genitori. Alcune proposte portate al tavolo vengono accolte, ma su alcuni indicatori fondamentali la carta non è per nulla condivisibile.
Nasce un dibattito acceso su uno dei cardini di tutte le lotte, le assemblee degli ultimi anni: le ore di compresenza.

Il direttore dei servizi all'infanzia, Carli sostiene che la compresenza non rappresenti un indicatore di qualità ma quel che più sconcerta è che le stesse educatrici presenti al tavolo di lavoro affermano la medesima cosa.
Nella carta viene stabilito inoltre che sia 27 il numero MEDIO di bambini per classe nelle materne.
I genitori si accordano quindi con Carli per chiudere il lavoro sulla carta con una lettera firmata dal gruppo genitori (e inviata a Carli stesso, senza renderla pubblica) in cui viene resa nota la propria posizione critica rispetto ai punti che non sono condivisi.

A compensazione della mancanza di un paragrafo interamente dedicato ai bambini disabili, ci si accorda affinchè le tematiche inerenti la disabilità e la scuola siano oggetto di attenzione in un separato documento, un vademecum dedicato alla disabilità, più esattamente alle famiglie che entrando al nido e alla scuola dell’infanzia si affacciano per la prima volta ai servizi, in una fase tanto delicata della vita dei propri figli, quale per l’appunto l’età compresa tra gli 0 e i 6 anni.
Ma, forse superfluo aggiungerlo, ai buoni propositi non fa seguito nulla.

Da quel punto della carta non se ne sa più nulla.
Passa il maggio 12, parte il nuovo anno, e della carta non se ne parla più.

Ora sembra che la carta sia in via di approvazione, ma quella che è stata sottoposta ai genitori come ultima sarebbe stata definita inaccettabile se solo fosse stata firmata dalla Moioli!
E probabilmente quando sarà pubblica NON vedremo le stesse lettere indignate che leggemmo all'uscita della carta del dicembre 2010!


Vogliamo allora parlare del maggio 12, maggio 13, maggio 14.. maggio 3001 odissea nello spazio?

Il primo anno scolastico gestito da questa amministrazione si poteva prevedere che andasse male, visti i tempi ristretti dall'insediamento all'inizio anno scolastico.
Poi sorge il "sogno" del maggio 12 che ha assorbito tutte le energie della direzione dei servizi all'infanzia, distogliendola dal suo compito principale: dirigere i servizi all'infanzia. E si e’ tramutato da "sogno" a incubo!
L'anno scolastico "figlio" del maggio 12 sarebbe dovuto essere finalmente l'anno di svolta.. ma non e' cosi'.
Forse e' ancor peggio di prima.
Però il "sogno" continua col maggio 13. Forse a questo giro riusciranno a informare e coinvolgere meglio i genitori. Non ci vuol molto in verità. Basti pensare che all'incontro conclusivo del maggio 12 (al Piccolo Teatro) fui chiamato io a relazionare sui gruppi di lavoro coi genitori. Peccato che non avessi mai partecipato ad alcun gruppo di lavoro del maggio 12!

A questo punto, le differenze tra questa amministrazione e la precedente nei riguardi dei servizi all'infanzia, si assottigliano sempre di piu'.
Stessi balletti sugli orari di ingresso e uscita e stessi personaggi di contorno.
Come la professoressa Mantovani che durante la giornata conclusiva del maggio 12 rammentava di aver indossato uno spolverino arancione, in piazza Duomo, il giorno del famoso doppio arcobaleno nel cielo di Milano. Peccato che non citasse il colore del vestito indossato il 27 marzo 2009 in largo Treves quando, al fianco di Mariolina Moioli e Carmela Madaffari, ci raccontava di quanto belli fossero i nuovi orari introdotti dalla Moioli (e guarda un po' anche lei in quella occasione parlava dell'importanza delle compresenze...)

E analoghe sono le modalità di accoglimento delle richieste dei genitori (o meglio degli “elettori”) come nel caso del balletto della circolare iscrizione: a Gennaio 2012 esce una nuova circolare, in cui vengono tolti il punteggio aggiuntivo per altri figli iscritti alla primaria e quello per le due scuole di bacino, che e' redatta dando seguito a (dicono) 1000 lettere di protesta dei genitori. A quel punto altri 3000 genitori raccolgono le firme indignate e l'amministrazione rivede i criteri dando ascolto alle proteste. Che sarebbe accaduto se, che ne so, 5000 babysitter asiatiche avessero avanzato le loro richieste di prossimità. Avrebbero forse trasferito le scuole nelle filippine?

E quindi vien proprio nostalgia pensando ai tempi della Moioli, quando si ingoiavano rospi, non si condividevano le scelte, ma in fondo in fondo vedevamo una luce brillare in fondo al tunnel: e questo ci dava speranza!
Ora, purtroppo, stiamo scoprendo che erano solo le luci di un’auto in panne, e che il tunnel e’ ancora lunghissimo.

gianni “babbocanguro” manfredini, genitore

venerdì 23 novembre 2012

Maggio 2013

“Maggio 2013” è l’iniziativa con la quale intendiamo coinvolgere tutta la città affinché possa interrogarsi ed esprimersi sulle modalità con cui possiamo prenderci cura dei nostri bambini e della promozione dei servizi per l’infanzia. Il confronto e l’analisi si svilupperanno a partire dai bisogni dei bambini e delle bambine più fragili e dai mutamenti della composizione sociale e demografica della nostra città.


giornata di apertura
24 novembre 2012
Piccolo Teatro Grassi – Via Rovello 2
ore 9,30 -13,00
vedi sezione su portale comune di milano (clicca qui)

venerdì 16 novembre 2012

Il nuovo “Regolamento per l’istituzione degli organi collegiali nei nidi d’infanzia e nelle scuole dell’infanzia comunali”

Milano, 16 novembre 2012 – Una nuova organizzazione delle rappresentanze di nidi e materne comunali. La Giunta ha approvato oggi, su proposta dell’assessorato all’Educazione e Istruzione, il nuovo “Regolamento per l’istituzione degli organi collegiali nei nidi d’infanzia e nelle scuole dell’infanzia comunali”.

Il nuovo Regolamento verrà sottoposto ora all’esame e alla discussione del Consiglio comunale per la definitiva approvazione.

Qui il collegamento alla pagina del portale del comune

Il Consiglio comunale approva il piano di dimensionamento


 dal portale del Comune di Milano


Il Consiglio Comunale ha approvato con 26 voti a favore e 10 contrari la Delibera sul Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Il nuovo Piano ridefinisce a livello territoriale la rete del primo ciclo di istruzione portando a 74 le Autonomie Didattiche rispetto alle 88 precedenti.

La ridefinizione è un atto obbligato dal Decreto legge 98/2011 (convertito con modificazioni dalla legge 111/2011), che ha affidato alle Province e ai Comuni il compito di aggregare in istituti comprensivi la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, al fine di garantire il processo di continuità didattica. Il Decreto ha anche stabilito dei precisi criteri, tra cui quello di creare Autonomie Didattiche con almeno 1.000 alunni e quello di rispettare la coerenza territoriale aggregando scuole contigue. Il Piano, che era stato approvato in Giunta lo scorso 19 ottobre, prosegue ora il suo iter approdando alla Provincia, che dovrà presentare a sua volta alla Regione il Piano di Dimensionamento Provinciale. 

questo è il link alla pagina web del comune.