Il professore lo visitò brevemente, parlò con i genitori e col bambino, poi li congedò con una ricetta che diceva (più o meno) così:
- Giocare a tennis;
- Andare in bicicletta col papà per i viali di Pesaro;
- Frequentare il più possibile gli amici boy-scout;
- Aiutare qualche volta la mamma nelle faccende di casa;
- Sfogliare ogni giorno un giornale insieme al padre, per commentare insieme i titoli più importanti.
Non era prevista alcuna analisi neurologica, né l'assunzione di alcun farmaco.
Giovanni Bollea, il fondatore della neuropsichiatria infantile, è un personaggio che merita attenzione. Si scopre che ha detto, fatto e pensato molte cose di buon senso, che vanno oltre la definizione tecnico-scientifica delle sue ricerche.
E' stato piacevole scoprire che è esistito un momento in cui la scienza e l'importanza della sana vita affettiva procedevano abbracciate.
Si parla di bambini diversamenti abili, caratteriali, con disturbi di apprendimento fino a considerare (in quanto unico evolutivo) l'adolescenza e la vita sociale collaborativa.
Ecco qualche link per iniziare:
Giovanni Bollea, il fondatore della neuropsichiatria infantile, è un personaggio che merita attenzione. Si scopre che ha detto, fatto e pensato molte cose di buon senso, che vanno oltre la definizione tecnico-scientifica delle sue ricerche.
E' stato piacevole scoprire che è esistito un momento in cui la scienza e l'importanza della sana vita affettiva procedevano abbracciate.
Si parla di bambini diversamenti abili, caratteriali, con disturbi di apprendimento fino a considerare (in quanto unico evolutivo) l'adolescenza e la vita sociale collaborativa.
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