Richard Sennett è professore di sociologia alla New York University ed alla London School of Economics. Forse architetti ed urbanisti lo conoscono come il “marito” di Saskia Sassen, che tanto ha studiato e scritto dei sistemi urbani. Nel 2008 Sennett ha scritto “L’uomo artigiano” che è una piccola bibbia. Parla di tante cose che ruotano appunto intorno all’idea dell’uomo artigiano, che “persegue per se e per la propria personale soddisfazione la ricerca dell’opera quasi perfetta, del buon lavoro fatto con arte, intelligenza, sapienza manuale e conoscenza”. Come fanno i nostri bambini quando imparano: senza secondi fini , solo per istinto evolutivo. Tanti sono i passaggi di questo libro che forniscono elementi di riflessione.
"(...) Per sviluppare la capacità di concentrazione , gli educatori cercano di interessare i bambini mentalmente ed emotivamente a una certa materia o argomento. L'ipotesi su cui si basano è che il coinvolgimento generi la concentrazione. Lo sviluppo a lungo termine delle abilità manuali dimostra invece il contrario: la capacità di concentrarsi per lunghi periodi viene per prima; soltanto quando il soggetto è in grado di concentrarsi riuscirà a coinvolgersi mentalmente ed emotivamente. La capacità di concentrazione fisica segue regole tutte sue, basate su come una persona impara ad esercitarsi, a ripetere le azioni e a imparare dalla ripetizione. (..)"
"(...) il movimento corporeo è il fondamento del linguaggio. (...) le categorie stesse del linguaggio sono create dagli atti intenzionali delle mani: i verbi derivano dalle mani in movimento, i sostantivi "afferrano" le cose con il nome e gli avverbi e gli aggettivi, al modo degli utensili usati dalla mano, modificano movimenti ed oggetti. (..) in questi studi si esplora come le esperienze del toccare e dell'afferrare conferiscano al linguaggio il suo potere direttivo.(...)"
Il suo blog lo trovate qui.
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